Il Piemonte è una regione che vanta una storia assai antica e travagliata, questo anche a causa del fatto che la sua posizione ai piedi delle Alpi ha fatto sì che fosse considerata una porta d’accesso ambita per l’Italia (tanto da attirare le attenzioni spesso indesiderate di altre nazioni, fra cui la Francia). Pensate che i primi eventi di cui si hanno tracce nel Piemonte risalgono al Paleolitico.
La storia del Piemonte
Come dicevamo, il Piemonte è stato abitato sin dal Paleolitico. Precedentemente all’occupazione romana lo popolavano popolazioni di origine celtica e ligure. I Romani, in seguito, hanno fondato numerose città e colonie, fra cui Eporedia, l’attuale Ivrea e Augusta Taurinorum, Torino ovviamente. Anzi: l’impianto base della città di Torino è di chiara origine romana. Soprattutto al centro le strade sono tutte parallele e perpendicolari fra di loro, in maniera assai regolare, in quanto basate sugli antichi accampamenti romani.
Dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente, popolazioni di origine germaniche hanno conquistato il Piemonte. Prima fu il turno di Odoacre, poi vennero gli Ostrogoti. Questo almeno fino al VI secolo quando i romani tornarono a conquistare l’Italia, ma durò poco: i Longobardi occuparano il Piemonte nel 568 il Piemonte. Tuttavia nel 774, visto che Carlo Magno riuscì a conquistare il regno longobardo, ecco che si appropriò anche del Piemonte.
Successivamente fu il turno delle invasioni dei saraceni i quali furono i responsabili della distruzione dell’Abbazia di Novalesa in Val di Susa.
Il Piemonte dei Savoia
Ma quando si parla di Piemonte si parla di Savoia. Per lungo tempo il Piemonte fu suddiviso fra diverse signorie. Toccò poi ai Savoia riunificare il Piemonte, anche se ci misero secoli. In primis i Savoia crearono dei comuni autonomi (Asti, Alessandria e Savigliano), poi crearono dei marchesati (Saluzzo e Monferrato).
In realtà il vero e proprio processo di unificazione iniziò con Emanuele Filiberto I e successori, dopo la pace di Cateau-Cambresis del 1559. Nel frattempo il neonato Piemonte ha avuto a che fare con signorie esterne, come quella dei Visconti ed è stato anche teatro delle lotte fra gli Asburgo e i Valois che cercavano di ottenere il potere in Italia e in Europa.
L’unificazione del Piemonte fu poi sancita solamente nel 1748 con il trattato di Aquisgrana.
Torino prima capitale d’Italia
Anche il Piemonte subì la dominazione napoleonica, dal 1798 al 1814, salvo poi seguire le vicende del Regno di Sardegna. Regione cardine durante il Risorgimento, ebbe un ruolo chiave anche nel processo dell’unificazione d’Italia, visto che proprio Torino fu la prima capitale d’Italia.
In Piemonte agirono successivamente personaggi storici del calibro di Antonio Gramsci e Piero Gobetti. Inoltre la regione subì una forte industrializzazione e modernizzazione (ricordiamo l’Olivetti e la Fiat).
Curiosità sul Piemonte
Tantissime anche le curiosità che circondano il Piemonte. Partiamo dal nome: il termine Piemonte nacque probabilmente verso la fine del XII secolo (Pedemontium o Pedemontis), per indicare le terre appartenenti ai Savoia. Sempre a livello storico, qui venne costituita la prima “Costituzione”, quello Statuto Albertino concesso proprio dai Savoia e che poi venne inserito nella vera e propria Costituzione a seguito della fondazione del regno d’Italia nel 1861. Inoltre Torino fu anche la prima capitale d’Italia, seguita da Firenze e poi da Roma.
Torino Città Magica
Inoltre il Piemonte è anche una fucina di leggende e miti. Per esempio, Torino è considerata da sempre una “città magica“. Non a caso, Torino fa parte sia del triangolo della magia nera, insieme a Londra e San Francisco, sia del triangolo della magia bianca, insieme a Praga e Lione. Uno dei tour più amati è proprio quello di Torino Città Magica che permette ai visitatori di scoprire i luoghi della magia di Torino. Fra di essi ricordiamo la statua di Piazza Statuto, punto cardine della magia nera e che si dice celi la Porta dell’Inferno. Si passa poi ai Giardini di Piazza Castello, sede di diversi racconti incentrati sull’alchimia e si finisce alla Chiesa della Gran Madre di Dio. La leggenda narra che la statua esterna che rappresenta la Fede sia in realtà una raffigurazione della Madonna e del Sacro Graal. La statua indicherebbe proprio il punto in cui si cela il Graal.
I fantasmi di Torino e dintorni
La storia del Piemonte, poi, è arricchita anche da numerose storie di fantasmi. Nel Castello della Rotta di Moncalieri si racconta che si aggiri il fantasma di una dama uccisa dal futuro marito in quanto la fanciulla si era innamorata di un cavaliere del maniero. Anche il Castello Malgrà di Rivarolo Canavese sarebbe infestato dal fantasma di una fanciulla: rapita da un signorotto locale, che ne uccise anche il fidanzato, fu a sua volta uccisa quando il signorotto decise di liberarsi di lei. Da allora il suo fantasma rimase a infestare le sale del maniero. A Villa Capriglio a Torino, strani fenomeni paranormali si manifesterebbero con risate e urla notturne di provenienza ignota.
E ancora: nella Sacra di San Michele si dice che si possa incontrare il fantasma di San Giovanni Vincenzo, vescovo e fondatore del monastero. Il Castello della Manta, invece, sarebbe infestato dal fantasma della Dama Bianca, una donna assassinata dal marito, dal fantasma di un ragazzo amante di erbe e magia, reo di essersi innamorato della figlia del signore locale e anche dallo spirito di una contadina che si è tolta la vita quando lo scudiero del castellano, di cui era innamorato, venne ucciso dai banditi.
Le tradizioni enogastronomiche
Anche dal punto di vista enogastronomico il Piemonte vanta parecchie curiosità e invenzioni. Gianduiotti, grissini, baci di dama e torcetti sono stati inventati proprio qui. E ci sono storie e leggende che sostengono che anche tramezzini, il gelato stecco e uova di Pasqua siano stati ideati per la prima volta proprio a Torino.
La Mole Antonelliana
Un’ultima curiosità riguarda poi la Mole Antonelliana. Una leggenda metropolitana racconta che chi sale sulla Mole prima di essersi laureato, non otterrà mai la laurea. Motivo per cui molti studenti universitari, per scaramanzia, si rifiutano di salire sulla Mole prima della laurea.